Cos’è la stipsi
Quando le feci restano troppo a lungo nell’intestino, perdono acqua e diventano dure. Risultato: fai fatica, a volte provi dolore e ti senti “non svuotato”. Non è solo una questione “di pancia”: stress, abitudini e alimentazione contano tantissimo.
Abitudini che aiutano davvero (subito)
Bevi di più
Un bicchiere di acqua tiepida al mattino “accende” l’intestino. Durante il giorno bevi spesso, a piccoli sorsi.
Muoviti dopo i pasti
Una camminata di 10–15 minuti dopo pranzo e/o cena stimola l’intestino in modo naturale.
Siediti bene in bagno (sgabello)
Metti uno sgabello sotto i piedi: le ginocchia leggermente più alte del bacino aiutano il passaggio. Respira lento, non avere fretta, non spingere forte. Se non esce, riprova più tardi. È un accorgimento a basso rischio e spesso molto utile.
Respira, poi mangia
Prima dei pasti, 3 respiri lenti di pancia calmano il corpo: quando la mente si rilassa, anche l’intestino lavora meglio.
Cosa mangiare (senza complicazioni)
“Piatto gentile”
- Frutta amica: kiwi o prugne (inizia con piccole quantità e osserva come va).
- Verdure cotte: zucchine, carote, patate, zucca.
- Cereali semplici: riso, avena, miglio (porzioni moderate).
- Semi di lino macinati: 1 cucchiaio al giorno, sempre con acqua.
Se hai molta aria in pancia, per qualche giorno riduci i cibi che fermentano (legumi interi, cavoli, molte cipolle); poi reintroducili con calma.
Integratori “dolci”: quali e quando (senza tecnicismi)
Obiettivo: ammorbidire le feci e aiutare il movimento, senza irritare.
Fibre solubili (es. psyllium)
Agiscono come una spugna d’acqua: rendono le feci più morbide e “scorrevoli”. Inizia con poco e bevi; altrimenti puoi sentirti gonfio. Evita se hai problemi di deglutizione o blocchi intestinali noti.
Magnesio (ossido/citrato)
Richiama acqua nell’intestino e rilassa. Di solito è ben tollerato; se esageri può dare feci troppo morbide. Se hai problemi ai reni, parlane col medico prima.
Probiotici mirati
Possono aiutare la “flora buona” e, nel tempo, migliorare la regolarità. Di solito si usano per alcune settimane. Se hai difese immunitarie molto basse, chiedi prima al medico.
Piante “calmanti” per l’intestino
- Malva: una “carezza” per la mucosa, utile quando c’è irritazione o feci dure.
- Lavanda (tisane o diffusore): aiuta a rilassare corpo e mente, utile se la pancia è “di ferro” per lo stress.

Farmaci: attenzione seria a uso e abuso — perché possono dare dipendenza
Lassativi stimolanti (senna, bisacodile, picosolfato, olio di ricino)
- Perché sono rischiosi: “frustano” l’intestino. Con l’uso ripetuto il colon si abitua e diventa pigro senza farmaco → serve aumentare le dosi → circolo vizioso.
- Conseguenze possibili: crampi forti, diarrea, perdita di sali e liquidi, irritazione e scurimento della mucosa (melanosis coli).
- Regola d’oro: solo al bisogno, pochi giorni. Se li usi spesso, parla col medico.
Lassativi osmotici (macrogol/PEG, lattulosio, sali di magnesio)
- Perché non sono “innocui”: meno irritanti, ma l’uso quotidiano “a vita” crea abitudine mentale (“senza bustina non vado”).
- Rischi: gas, gonfiore, diarrea; con magnesio attenzione a chi ha reni fragili.
- Regola: usali come ponte mentre sistemi acqua, alimentazione, postura. Poi scala.
Ammorbidenti (es. docusato) e clisteri/supposte
- Perché possono creare dipendenza: l’uso regolare “insegna” al corpo ad aspettare lo stimolo esterno.
- Rischi: irritazione locale; con clisteri ai fosfati anche squilibri dei sali.
- Regola: occasionale, non di routine.
“Nuove terapie” su prescrizione (linaclotide, plecanatide, lubiprostone, prucalopride)
- Cosa sapere: non sono stimolanti classici, ma restano farmaci; si valutano pro/contro con lo specialista.
- Rischi comuni: feci troppo molli, dolore addominale in alcuni. Serve controllo medico.
Segnali che indicano dipendenza/abitudine
- Senza prodotto non evacui o evacui molto peggio.
- Devi aumentare le dosi per avere lo stesso effetto.
- Crampi, pancia molto gonfia, sensazione di svuotamento a metà.
- Ansia se non hai con te il farmaco.
Se ti riconosci: fermati e confrontati col medico. Torna alle basi (acqua, “piatto gentile”, sgabello, respiri lenti) e riduci gradualmente i prodotti “forti”.
Quando senti un “tappo”: il muscolo “all’uscita”
A volte non è l’intestino ad essere lento: è il muscolo all’uscita che non si rilassa. Spingi a lungo, ma esce poco o niente e ti senti “a metà”. In questi casi servono postura, respiro e, se necessario, un percorso di biofeedback con uno specialista del pavimento pelvico per imparare a rilassare il muscolo giusto.
Cosa fare subito, in bagno
- Sgabello sotto i piedi.
- Schiena morbida.
- 3–5 respiri lenti.
- Niente fretta; se non esce, riprova più tardi.
Scala di Bristol: capire “a colpo d’occhio”
La Scala di Bristol descrive l’aspetto delle feci e ti aiuta a capire cosa regolare.
Secco e a palline (tipo 1–2)
Feci dure e asciutte → più acqua, fibre “gentili” (kiwi, prugne, verdure cotte, semi di lino macinati), sgabello e calma in bagno.
Morbido “a banana” (tipo 3–4)
Ideale → continua con acqua, movimento e piatto semplice.
Molto molle o liquido (tipo 5–7)
Intestino troppo veloce → riduci eventuali dosi di aiuto, reidrata, scegli cibi più “calmanti” per qualche giorno.
Non servono parole difficili: guarda, riconosci e regola acqua, cibo e ritmo.

Cosa NON fare
- Aumentare le fibre di colpo senza bere.
- Trattenere sempre lo stimolo.
- Restare troppo in bagno col telefono.
- Usare stimolanti tutti i giorni per abitudine.
- “Coprire” il problema con prodotti senza cambiare lo stile di vita.
Chiama il medico se
- Vedi sangue nelle feci o sono nere.
- Hai febbre, dolore forte, anemia o calo di peso non voluto.
- Dopo i 50 anni compaiono sintomi nuovi o peggiorano.
- Hai un blocco improvviso.
- I sintomi iniziano dopo ferro, oppioidi, anticolinergici o altri farmaci che possono rallentare l’intestino.
Attenzioni speciali
Bambini
Più acqua, frutta e verdure cotte, routine bagno dopo colazione; evitare stimolanti ripetuti; pediatra se persiste.
Gravidanza
Preferisci fibre/psyllium, acqua e passeggiate; evita oli essenziali forti e stimolanti; aiuti osmotici solo se consigliati.
Over 65
Fibre graduali, idratazione maggiore; rivedi con il medico eventuali farmaci che bloccano; se usi magnesio, attenzione ai reni.
Domande frequenti (Q&A)
Posso risolvere con lo “sgabello” da solo?
Aiuta molte persone perché mette il corpo nella posizione giusta. Funziona meglio insieme ad acqua, alimentazione semplice e respiri lenti.
Quanta acqua dovrei bere?
1 bicchiere tiepido al mattino, poi 6–8 bicchieri durante il giorno, a piccoli sorsi. Se sudi molto o fai sport, qualcosa in più.
Qual è la fibra migliore?
Le fibre solubili (psyllium) sono più “gentili”. Inizia con poco e bevi di più per evitare gonfiore. Le fibre insolubili (crusca…) possono dare fastidio se hai tanta aria.
Il magnesio si può prendere tutti i giorni?
Spesso sì, ma senza esagerare. Se hai problemi ai reni, parlane col medico prima.
Come smettere di dipendere dai lassativi “forti”?
Aumenta acqua e fibre gentili, usa lo sgabello, cammina dopo pranzo, fai respiri lenti in bagno. Riduci gradualmente i “forti”. Se fai fatica, chiedi al medico un piano di scalata.
Quanto tempo serve per vedere miglioramenti?
Spesso già in 1–2 settimane. La chiave è la costanza. Se dopo 3–4 settimane non cambia nulla, parlane col medico.
Fonti (per saperne di più)
- Roma IV – Disturbi dell’interazione intestino–cervello (overview). pubmed.ncbi.nlm.nih.gov+2gastrojournal.org+2
- ACG Guideline – Small Intestinal Bacterial Overgrowth (SIBO). Lippincott+2pubmed.ncbi.nlm.nih.gov+2
- Magnesio e stipsi – review/RCT. PMC+1
- Prugne vs psyllium – RCT. pubmed.ncbi.nlm.nih.gov
- Kiwi e stipsi – RCT. American College of Gastroenterology+1
- Postura/footstool. PMC+2pelviperineology.org+2
- Biofeedback pavimento pelvico. PMC+1
